Vogliamo una festa come tutte le altre

Aboliamo la festa della Donna , o meglio, facciamo che sia come tutte le altre feste, degli innamorati, della mamma, del papà, dei nonni…..Che non abbia più quel carico di dolore, denuncia, sofferenza che ora si accompagna a questo giorno.

Una vera festa, che festeggi la vita, i successi, le qualità, il sorriso di ogni donna, la sua liberazione da stereotipi e da apparenze che non siano solo quelle che ogni donna vuole per essere se stessa e non l’oggetto del desiderio di qualcun altro. Questo le donne lo sanno bene, ma secoli di condizionamenti hanno costruito una storia che, nella testa di qualcuno, è tutt’ora una storia minore, accessoria, di qualche lodevole eccezione. È forse peggio ora che, in una cultura che vuole essere paritaria, le donne continuano a dover sottolineare il diritto di esistere, di essere, di contare. A fronte di persone che ce l’hanno fatta, ci sono ancora troppe donne che non osano nemmeno sperare di poter essere se stesse e con questo ne migliori né peggiori di tanti  uomini. Retaggi antichi ci vogliono ancora artefici di piccoli grandi stratagemmi, mezzucci, tentativi per ottenere ciò che per altri è un diritto, la normalità .

Da noi, ma non sole, può partire quella quotidiana abitudine alla parità che è valorizzazione delle differenze e rispetto.
Quando non ci sarà più bisogno di ricordare che le donne valgono, quando non ci saranno più uomini che credono di poter vantare più diritti, quando la violenza non farà più parte della relazione fra esseri viventi e con la natura, allora festeggeremo, tutti insieme, un’umanità rinata. Fino ad allora, continuiamo, purtroppo, a dover ricordare che le donne valgono, ci sono e vogliono esserci.  Auguri quindi di poter presto smettere di festeggiare, se non la normalità.